Zampa: “Un buon risultato, Pippo meglio di Bindi”
Intervista di Osvaldo Sabato a Sandra Zampa su L’Unità del 9 dicembre 2013
«Quello di Pippo Civati è un buon risultato, ricordo che Rosy Bindi prese 1`11% ed Enrico Letta il 9%. Lui è uno che si è sudato tutto centimetro per centimetro, senza media, senza soldi e senza nomenclatura», commenta a caldo Sandra Zampa, parlamentare bolognese e portavoce di Romano Prodi. «Di Pippo mi è piaciuta la sua capacità di trasmettere entusiasmo ai giovani», aggiunge Zampa, spinta anche dai suoi nipoti a sostenere Civati. «Zia, devi stare con lui perché è bravo davvero» è stato l`input di famiglia. Oltre due milioni di persone si sono presentate ieri ai circoli e gazebo del Pd, che ha mantenuto in basso al suo simbolo un ramoscello d`Ulivo. Numeri inattesi di questi tempi. Forse ogni oltre previsione. Ora con Renzi segretario cosa cambia per il Pd? «Mi sembra tutto, mi sembra che da questa fotografia esca un Pd completamente nuovo e migliore, perché prevale la scelta del nuovo».
Prodi prima ha detto che non avrebbe votato e poi ha cambiato idea. È rimasta sorpresa?
«Sì. Perché è forse la prima volta che lo vedo ripensare una decisione annunciata pubblicamente, normalmente lui è sempre molto tenace nelle sue scelte. Ma gli ha fatto cambiare idea quanto è successo in questi giorni: il timore di una presunta bassa partecipazione, la sentenza della Consulta sul Porcellum e la conseguente violenta delegittimazione delle istituzioni e della democrazia. Fatti che lo hanno veramente molto preoccupato».
Ora il Professore raccomanda a tutti nel Pd di fare squadra.
«Una squadra, che vinca e che sia unita. Perché questo partito resta pur sempre l`unica speranza di questo Paese».
Lei ha appoggiato Civati, perché non Renzi o Cuperlo?
«Le ragioni sono diverse. Una è che Civati lavora in una zona di confine, che è la più difficile e scomoda, ed è quella fra i delusi e fra quelli che hanno anche deciso di cambiare partito, votando, per esempio, il movimento di Grillo alle ultime elezioni. Credo che questa sia la più grande delle colpe che noi ci dobbiamo rimproverare e chi lavora per riconquistare questa gente meriterebbe un premio, perché se noi non riconquistiamo questi elettori le prossime elezioni non le vinciamo più. Poi mi piace la sua idea di partito partecipato e leale, l`ho scelto perché è coraggioso e non si è nascosto dietro ai capibastone e ho scelto Pippo perché con lui non c`è neanche un pezzettino della nomenclatura. Bisogna rimettersi a disposizione del partito, queste cose le ho viste fare da Prodi e l`ho visto vincere perché è un uomo generoso».
Civati iniziò a fare politica con l`esperienza dell`Ulivo. In Renzi e Cuperlo quanto Ulivo c`è?
«In Cuperlo non ci ho visto nulla di Ulivo. In Renzi, mi sembra che ci sia un pezzo di storia che coincide, in lui c`è l`idea del bipolarismo e dell`alternanza secca, che per noi sono discriminanti, per noi non può andare bene una legge elettorale qualunque, non può andare bene che rinunciamo alla democrazia competitiva perché si può fare in un altro modo, mi pare che Renzi queste cose le abbia chiare. Quando ha parlato di bipolarismo e di legge elettorale, riconosco che obiettivamente corrisponde esattamente all`idea originaria dell`Ulivo».
Sul governo lei la pensa come Civati? Più volte ha detto che bisogna tornare presto alle urne.
«Io ho sempre pensato che noi avremmo dovuto scegliere un governo di scopo e se avessimo fatto così Letta avrebbe avuto una vita più facile. E aggiungo che sia bene che la democrazia torni presto alla sua normalità, perché è molto tempo che gli italiani non sono governati da un governo che hanno scelto. Quindi si faccia velocemente la legge elettorale, poi andare presto a votare dovrebbe essere un obiettivo di tutti».